Per il sacramento del battesimo siamo morte al peccato, risuscitate a vita nuova, e apparteniamo a Dio. Con la professione dei consigli evangelici la nostra consacrazione battesimale non solo viene confermata, ma è espressa con maggior pienezza perché, per essa, più intimamente siamo congiunte alla volontà di Dio. Per essa ci offriamo a Lui totalmente come un «olocausto», secondo l’espressione del S. P. Agostino. La Chiesa stessa lo dimostra nella sua azione liturgica, associando al sacrificio eucaristico la consacrazione propria dei religiosi. Nella consacrazione a Dio la persona umana, immagine del Creatore, realizza pienamente se stessa, ritrovando la sua vera e originaria umanità, e con essa la pace e la gioia.

Il vero e genuino senso della vita religiosa consiste nella «sequela Christi». E siccome la fedele imitazione di Lui esige una profonda vita spirituale, dobbiamo incamminarci con Lui per la via dell’umiltà, sino al completo annientamento di noi stessi: «Questa è la via: cammina nell’umiltà per giungere all’eternità». Consacrate con nuovo titolo a Dio, con la nostra esistenza imitiamo più fedelmente, e continuamente rendiamo presente nella Chiesa, la forma di vita che il Figlio di Dio abbracciò e che propose ai discepoli che lo seguivano, partecipando anche con pienezza di dedizione alla sua missione espiatrice.

Per la professione dei consigli evangelici la consacrazione religiosa appare come segno a tutto il popolo di Dio, perché meglio manifesta i beni celesti già presenti in questo mondo, meglio testimonia la vita nuova ed eterna acquistata dalla redenzione di Cristo, meglio preannunzia la futura risurrezione e la gloria del Regno celeste.

Con la professione religiosa, ricevuta e approvata dalla Chiesa, siamo vincolate al suo servizio. Imitando l’esempio del S. P. Agostino, dobbiamo avere per la Chiesa un particolare amore come per una madre, distinguendoci per una fedeltà premurosa, sempre anteponendo le sue necessità al nostro vantaggio.

L’abito agostiniano, segno esterno della nostra consacrazione a Dio e testimonianza di povertà, È di colore nero e consta di tre elementi: velo, tunica e cintura nera.
In casi specifici, a norma degli Statuti particolari, si può indossare un abito di color bianco con cintura nera, senza però che questo sostituisca totalmente quello nero.

Fonte: Costituzioni delle monache dell’Ordine di S. Agostino

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