Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie. (1 Ts 5, 16-18)

La giornata monastica è scandita dal ritmo della Liturgia delle Ore, che risponde all’invito di Gesù – ripreso poi da San Paolo – a pregare senza interruzione. Dall’alba al tramonto, e anche durante la notte, la Madre Chiesa ci offre dal ricco tesoro della Sacra Scrittura e della tradizione, gli elementi con cuo elevare la nostra voce al Signore, a nome di tutta l’umanità.

Perchè Dio sia ben lodato dagli uomini, Dio stesso di è lodato;e perchè si è degnato di lodarsi, l’uomo ha potuto trovare il modo di lodarlo. (S. Agostino, Esposizioni sui Salmi, 144, 1)

La Liturgia delle Ore è tale perchè è segnata dalla luce e dallo scandire del tempo. Non si tratta tanto di culto “naturale” legato all’alternarsi del giorno e della notte, quanto di una memoria (anamnesi) che rende presenti ogni giorno – in modo quasi sacramentale – gli eventi fondamentali della storia della salvezza.

L’intero Ufficio si apre con il canto dell’invitatorio, un Salmo eseguito in forma responsoriale che ci “invita” – appunto – a lodare il Signore, dando una coloritura particolare a tutto il giorno.

Seguono quindi le Vigilie – dette anche Mattutino o Ufficio delle Letture. Nate nella Chiesa antica come preghiera in attesa del ritorno del Signore, le Vigilie sono caratterizzate da un clima di silenzio in cui risuona la Parola di Dio, cantata e proclamata nel Salmi – generalmente storici, sapienziali, o che rimandano ad una lotta contro il male – e nelle letture, proposte in una forma ampia e seguite da una pausa di silenzio che ne permette l’interiorizzazione.

Ogni Salmo, secondo la consuetudine dei monaci antichi, è seguito da una orazione – colletta – che, a seconda dei tempi liturgici e delle feste celebrate, aiuta a pregare il Salmo e ad inserirlo nel contesto vissuto.

In quest’Ora “l’anima, con la meditazione, la preghiera e l’amore, si immerge negli sconfinati pensieri di Dio, lotta con lo spirito di Dio come già una volta Giacobbe sullo Iabbok combattè fino al mattino con l’angelo e finalmente conseguì la benedizione di Dio”. (Odo Casel, Il mistero del culto cristiano)

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